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Questa storia è apparsa per la prima volta su VeloNews.com.

La polizia e i pubblici ministeri italiani hanno dichiarato venerdì di aver identificato un camionista tedesco di 62 anni come sospetto per la morte per incidente stradale dell’ex professionista italiano Davide Rebellin.

Il 51enne Rebellin è stato ucciso mercoledì dopo essere stato investito da un camion mentre tornava a casa dopo un allenamento nella regione di Montebello Vicentino.

“Le nostre incessanti indagini… hanno permesso ai Carabinieri di Vicenza di dare un volto e un nome all’autista del mezzo pesante che ha investito e ucciso Davide Rebellin”, ha dichiarato il colonnello della Polizia Giuseppe Moscati in un comunicato, come riportato da Reuters.

La Procura di Vicenza ha dichiarato che l’autista era a bordo di un camion Volvo con patente tedesca.

La polizia ha detto che alcuni testimoni hanno visto l’autista avvicinarsi a Rebellin, che secondo i medici è morto all’istante a causa dell’impatto, e poi allontanarsi. Le autorità sono riuscite a rintracciarlo nella regione del Nord Reno-Westfalia, Reuters segnalato.

Secondo i rapporti della polizia, un camion pesante ha investito e travolto l’ex professionista che si era ritirato da 30 anni di carriera in ottobre. Le squadre di soccorso giunte sul posto hanno riferito che Rebellin è morto immediatamente a causa dell’impatto.

La Gazzetta dello Sport ha riportato che il fratello di Rebellin ha sentito la notizia alla radio e si è precipitato sul posto, solo per riconoscere la moto da cross di Rebellin distrutta e accartocciata sulla carreggiata.

La polizia sta cercando l’autista del camion coinvolto nell’incidente mortale, che secondo la polizia avrebbe abbandonato la scena dell’incidente.

Il servizio di informazione italiano ANSA ha riferito che i nastri di videosorveglianza di un ristorante vicino mostrano un camion che si ritiene coinvolto nell’incidente entrare nel parcheggio e uscirne di nuovo. Le autorità ritengono che il conducente del camion debba aver visto Rebellin o la bicicletta maciullata a terra e sia fuggito dalla scena, ANSA segnalato.

La tragica morte di Rebellin ha suscitato dolore e rabbia in tutta Italia.

L’incidente ha ricordato a molti la morte di Michele Scarponi, avvenuta nel 2017, anch’egli investito da un veicolo durante un allenamento vicino a casa sua.

La morte di Rebellin sta facendo arrabbiare la comunità ciclistica mondiale per quanto riguarda la sicurezza dei ciclisti sulle strade aperte. I media italiani riportano che nel 2022 in Italia sono stati uccisi 106 ciclisti in incidenti che hanno coinvolto veicoli.

Molti membri della comunità ciclistica italiana, alcuni dei quali hanno partecipato giovedì a un evento per svelare il percorso della Tirreno-Adriatico 2023, hanno chiesto alle autorità di approvare leggi per migliorare la sicurezza dei ciclisti sulle strade italiane.

Luca
Luca Sarletti

Sono un appassionato di bici che ha praticato quasi tutti i tipi di ciclismo. Ama il vento tra i capelli, il sole sulle spalle e forse anche gli insetti tra i denti. No, sto scherzando su quest'ultimo punto. Non vado matto nemmeno per le ustioni da strada, ma riconosco che per avere il meglio bisogna fare qualche occasionale capitombolo. Sento che la mia bici è il mezzo su cui può rilassarmi, lasciare i problemi sulla strada, incontrare nuove persone, andare in posti nuovi e vivere una vita avventurosa. Sono pronto a condividere il viaggio con voi.

Di Luca Sarletti

Sono un appassionato di bici che ha praticato quasi tutti i tipi di ciclismo. Ama il vento tra i capelli, il sole sulle spalle e forse anche gli insetti tra i denti. No, sto scherzando su quest'ultimo punto. Non vado matto nemmeno per le ustioni da strada, ma riconosco che per avere il meglio bisogna fare qualche occasionale capitombolo. Sento che la mia bici è il mezzo su cui può rilassarmi, lasciare i problemi sulla strada, incontrare nuove persone, andare in posti nuovi e vivere una vita avventurosa. Sono pronto a condividere il viaggio con voi.

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