Nonostante sia probabilmente la tappa su strada più pianeggiante della Vuelta Femenina, la tappa 3 è stata tutt’altro che rilassata. Dal momento in cui la gara si è trasformata in un vento laterale in coda a 90 km dal traguardo, il ritmo è stato implacabile e il gruppo si è frantumato, facendo perdere ad alcuni favoriti pre-gara la speranza di ottenere un risultato di alto livello.
Movistar, SD Worx, Jumbo-Visma, DSM e Canyon-SRAM hanno lavorato duramente per trarre vantaggio dall’azione di scaglione e migliorare le loro posizioni GC mentre altre squadre hanno subito battute d’arresto nelle loro offerte GC. Gaia Realini (Trek-Segafredo) in particolare ha visto svanire le sue speranze di un podio assoluto, visto che la scalatrice leggera ha perso quasi tre minuti.
La vincitrice della tappa 3 Marianne Vos (Team Jumbo-Visma) indossa ancora la maglia rossa di leader, ma la 35enne non mira più alla classifica generale del Grand Tour e dovrebbe invece supportare i suoi compagni di squadra Riejanne Markus (terzo a 14 secondi) e Amber Kraak (22 secondi dietro al 5° assoluto).
Chloé Dygert, Élise Chabbey, Kasia Niewiadoma (tutte Canyon-SRAM), Liane Lippert, Annemiek van Vleuten (entrambe Movistar Team), Demi Vollering, Marlen Reusser e Niamh Fisher-Black (tutte Team SD Worx), Juliette Labous ed Esmée Peperkamp (entrambi Team DSM) sono finiti tutti in prima fila e di conseguenza non hanno perso tempo in classifica generale.
Dygert è seconda nella classifica generale, a soli 13 secondi da Vos, e ha mostrato la sua forza nella cronometro a squadre, negli sprint e negli scaglioni. Se riesce a mostrare la stessa forza in salita, un buon risultato in classifica generale non è escluso, anche se le principali speranze di classifica generale della sua squadra sono Niewiadoma e Chabbey.
Lippert è nel ruolo di co-leader insieme a Van Vleuten, mentre l’assegnazione dei ruoli in SD Worx e DSM è più gerarchica in quanto Vollering e Labous possono comandare da soli la leadership.
Silvia Persico (UAE Team ADQ) ha perso 1:32 minuti nei ranghi, ma ha avuto i suoi compagni di squadra Olivia Baril, Mikayla Harvey ed Erica Magnaldi in prima fila, mantenendo intatte le speranze di classifica generale della squadra poiché tutti e tre sono ora sotto 1:03 minuti Vos. Mavi García (Liv Racing TeqFind) segue a un secondo di distanza. Persico è 39esimo assoluto a 2:35 minuti e ora potrebbe avere carta bianca per puntare alla vittoria di tappa, forse già nella tappa 4 che prevede una salita di terza categoria nella finale.
Anche molte altre squadre dovranno mirare alle vittorie di tappa se vogliono una vittoria in questa Vuelta Femenina. La Trek-Segafredo riponeva grandi speranze nella giovane scalatrice italiana Gaia Realini, che a febbraio si è comportata bene negli Emirati Arabi Uniti ma è stata spazzata via dal vento nelle pianure di Castilla-La Mancha, perdendo 2:41 minuti nonostante gli sforzi della sua squadra per limitare le perdite. Tuttavia, Realini ora ha la possibilità di puntare alla vittoria sugli arrivi in cima alla montagna delle tappe 5 e 7 senza il timore di essere travolto come una minaccia GC.
Marta Cavalli (FDJ-SUEZ), Kristen Faulkner (Team Jayco-AlUla) e Claire Steels (Israel-Premier Tech Roland) erano nello stesso scaglione di Realini e hanno ugualmente perso le loro possibilità di un miglior risultato GC dato che ora hanno più di tre minuti indietro. Évita Muzic (FDJ-SUEZ) e Ane Santesteban (Team Jayco-AlUla) potrebbero mitigare in qualche modo le loro perdite e ora si piazzano rispettivamente 32° e 36°, a 2:19 minuti e 2:25 minuti.