Sven Nys era preoccupato per gli alti compensi di Van Aert e Van der Poel

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La leggenda del ciclocross Sven Nys ha espresso la sua preoccupazione per le quote di apparizione che Wout van Aert e Mathieu van der Poel stanno guadagnando nel ciclocross, dicendo che altri corridori non vengono pagati, con una situazione insostenibile che si sta verificando.

Secondo Het Nieuwsblad, si dice che Van der Poel riceva un compenso di 15.000 euro per una gara importante, mentre Van Aert può essere pagato fino a 20.000 euro. Il campione del mondo Tom Pidcock, può assicurarsi una quota di presenza di € 8.000 dagli organizzatori della gara.

Lo ha raccontato Zdenek Stybar, tre volte campione del mondo di ciclocross Het Nieuwsblad che ha corso gratuitamente la recente gara di Azencross, vinta da Van Aert, dopo che gli organizzatori gli avevano detto che non c’erano più soldi.

“Sono al via qui gratis”, ha detto il corridore ceco. “A quanto pare non c’era più budget. Ma lo faccio per amore dello sport e perché è una buona preparazione per la stagione su strada”.

Un corridore ha dichiarato anonimamente al giornale belga che sarebbero rimasti solo dieci corridori a gareggiare sul circuito del ciclocross se la distribuzione dei soldi per le apparizioni continuasse a essere così pesantemente appesantita a pochi eletti dei più grandi nomi di questo sport.

“Questa situazione non è salutare”, ha aggiunto Sven Nys. “So che tanti ragazzi sono stati al via gratis nelle ultime settimane e continueranno ad esserlo.

“Abbiamo urgentemente bisogno di unire le nostre menti per fare un brainstorming su dove vogliamo andare con il nostro sport. Perché temo che non possa andare avanti così.

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Tomas Van Den Spiegel, organizzatore della gara di Flanders Classics, ha messo in guardia dal sopravvalutare l’effetto di Van der Poel e Van Aert sulla vendita dei biglietti e sulla popolarità di questo sport.

“La loro presenza fa la differenza, ma non dovresti nemmeno sopravvalutarla”, ha detto Van Den Spiegel. “Notiamo una differenza dal 10 al 20 percento nelle vendite dei biglietti, non di più. La gente ama comunque questo sport”.

Luca
Luca Sarletti

Sono un appassionato di bici che ha praticato quasi tutti i tipi di ciclismo. Ama il vento tra i capelli, il sole sulle spalle e forse anche gli insetti tra i denti. No, sto scherzando su quest'ultimo punto. Non vado matto nemmeno per le ustioni da strada, ma riconosco che per avere il meglio bisogna fare qualche occasionale capitombolo. Sento che la mia bici è il mezzo su cui può rilassarmi, lasciare i problemi sulla strada, incontrare nuove persone, andare in posti nuovi e vivere una vita avventurosa. Sono pronto a condividere il viaggio con voi.

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