Riders stopped mid-way through stage 2 to protest safety factors

L’Alleanza dei Ciclisti chiede una revisione del protocollo UCI a seguito dei problemi di sicurezza al Tour des Pyrénées.

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La Cyclists Alliance (TCA) ha richiesto all’UCI di rivedere i suoi protocolli di sicurezza in gara, dopo aver assistito alla cancellazione del CIC-Tour des Pyrénées lo scorso fine settimana. In una dichiarazione ufficiale, il sindacato ha espresso preoccupazione per il “livello di pericolo e disprezzo per la sicurezza delle corse”. La Cyclists Alliance ha riferito che “la gara non è stata sicura fin dal primo giorno” e che la programmazione televisiva in diretta ha fornito prove della mancanza di attenzione alla sicurezza dei corridori.

Il Tour des Pyrénées è stato cancellato poco prima dell’inizio della terza tappa, l’11 giugno. L’organizzatore della gara ha criticato la decisione dei corridori di interrompere la corsa, ma il TCA ha riferito che “la procedura per valutare la sicurezza della gara non era chiara” e che le “risposte dell’organizzatore alle preoccupazioni delle squadre durante la gara sono apparse, a volte, sprezzanti e false”.

Il TCA ha inoltre chiesto un aumento del rigore applicato nel processo di approvazione degli eventi da parte dell’UCI e delle federazioni nazionali, rispettando le aspettative di sicurezza stabiliti dai regolamenti UCI. Il sindacato ha sostenuto che il protocollo dell’UCI per valutare la sicurezza e le condizioni meteorologiche estreme necessitava di maggiori chiarimenti, specialmente riguardo al processo decisionale durante le gare per quanto riguarda la sicurezza.

Il TCA ha criticato la mancanza di chiarezza riguardante le possibili azioni che possono essere prese in base al protocollo di sicurezza per condizioni meteorologiche estreme/pilota, sostenendo che il processo decisionale attuale conferisce il massimo potere decisionale all’organizzatore della gara e al presidente del collegio dei commissari.

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Il comunicato stampa del TCA ha concluso esortando l’UCI a rivedere queste parti del protocollo per garantire “una maggiore indipendenza, libera da conflitti di interesse, quando devono essere prese decisioni difficili sulla sicurezza dei ciclisti”.

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Simone Rogini

Appassionato di avventura e sport all'aria aperta. La sua bicicletta, una Graziella modificata e fatta in casa. Una bicicletta versatile che, come il suo proprietario, trascende ogni tipo di attività. Viaggiatore di lungo corso (Parigi-Città del Capo, Great Divide, tour delle Dolomiti...), Simone può anche essere visto sulle strade della pianura Padana con i panni dell'avventuriero urbano. Giornalista e autore, su questo blog condivide le sue esperienze e il suo punto di vista sulle molteplici sfaccettature della cultura ciclistica.

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