Riders stopped mid-way through stage 2 to protest safety factors

Problemi di sicurezza costringono il gruppo a fermarsi e portano alla creazione della salita in salita di Hautacam al Tour des Pyrénées

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La seconda tappa del CIC-Tour Féminin International des Pyrénées avrebbe dovuto essere una dura e epica giornata di gara, con 82 km che avrebbero portato le 24 squadre di donne professioniste a sfidarsi in una resa dei conti finale di 13,3 km sulla leggendaria stazione sciistica di Hautacam. Tuttavia, a causa delle proteste dei motociclisti per una serie di problemi di sicurezza, la vera gara è stata abbreviata in una semplice salita.

Già nella tappa di apertura del CIC-Tour Féminin International des Pyrénées, il gruppo di 136 donne professioniste si è trovato a dover affrontare una giornata di gare piena di pericoli, con veicoli casuali autorizzati a spostarsi verso il gruppo su un percorso chiuso, auto e camion parcheggiati lungo le strade finali e pedoni che vagavano arbitrariamente avanti e indietro attraverso il campo di gara. I corridori sono stati costretti a districarsi nel traffico negli ultimi due chilometri.

Le preoccupazioni e le domande sulla sicurezza hanno portato Adam Hansen, presidente della Cyclistes Professionnels Associés (CPA), a tenere trattative notturne con le squadre, i funzionari dell’UCI e gli organizzatori della gara per mettere in atto “misure diverse” per la fase 2, inclusi ulteriori motociclette della polizia per eliminare i pericoli.

Nonostante gli sforzi per garantire la sicurezza, la seconda tappa è stata fortemente influenzata dalle preoccupazioni dei piloti sulla sicurezza. I primi 25 km sono stati neutralizzati e la gara è stata abbreviata rispetto allo standard di 96 km. Anche se la fase 2 si è conclusa con una vittoria di Marta Cavalli, le proteste dei corridori hanno portato a ulteriori discussioni lungo la strada riguardo al modo in cui le motociclette erano passate attraverso il gruppo.

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Dopo una discussione con i funzionari, il gruppo è stato costretto a procedere in un’altra processione neutra fino ai piedi della salita finale. Nonostante l’assicurazione dei commissari di gara che la sicurezza era stata rispettata lungo tutto il percorso, le telecamere hanno intravisto un corridore che segnalava un’auto vagante parcheggiata sul percorso.

Le speranze di una conclusione sicura alla gara si sono infrante, ma la fase 3 avrebbe dovuto procedere come previsto per l’ultimo giorno di gare di domenica. Alla fine, Marta Cavalli ha vinto il titolo generale, detronizzando Ashleigh Moolman-Pasio.

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Simone Rogini

Appassionato di avventura e sport all'aria aperta. La sua bicicletta, una Graziella modificata e fatta in casa. Una bicicletta versatile che, come il suo proprietario, trascende ogni tipo di attività. Viaggiatore di lungo corso (Parigi-Città del Capo, Great Divide, tour delle Dolomiti...), Simone può anche essere visto sulle strade della pianura Padana con i panni dell'avventuriero urbano. Giornalista e autore, su questo blog condivide le sue esperienze e il suo punto di vista sulle molteplici sfaccettature della cultura ciclistica.

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