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L’UCI vieta alle donne transgender di competere nella categoria femminile

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L’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) ha preso una decisione riguardante la partecipazione delle donne transgender alle competizioni ciclistiche femminili. Dal 17 luglio, sarà vietato alle atlete transgender di gareggiare nelle categorie femminili, secondo quanto stabilito dall’UCI, che sostiene che questa misura è necessaria per proteggere l’integrità delle competizioni femminili e garantire parità di opportunità. È importante sottolineare che le regole potrebbero cambiare in futuro, in base all’evoluzione delle conoscenze scientifiche.

L’UCI ha specificato che le atlete transgender che hanno effettuato la transizione dopo la pubertà maschile non saranno ammesse agli eventi femminili nel calendario internazionale UCI, in qualsiasi categoria o disciplina. Per gli eventi Master internazionali come Gran Fondo, Gravel e Master World Championships, la categoria maschile sarà rinominata Men/Open e qualsiasi atleta che non soddisfi i requisiti per partecipare agli eventi femminili sarà ammesso senza restrizioni.

L’UCI ha affermato che questa decisione si basa sulle conoscenze scientifiche attuali, che non confermano che almeno due anni di terapia ormonale per il cambiamento di genere, con un livello plasmatico di testosterone inferiore a 2,5 nmol/L, siano sufficienti per eliminare completamente i benefici del testosterone accumulati durante la pubertà maschile.

In un’intervista esclusiva con Notizie sul ciclismo nel maggio 2023, David Lappartient, il Presidente dell’UCI, ha dichiarato che è difficile dire con certezza se attualmente si possa garantire una competizione leale tra atlete transgender e cisgender nel ciclismo.

L’UCI ha anche sottolineato che, secondo le conoscenze scientifiche attuali, non è possibile escludere la possibilità che fattori biomeccanici, come la struttura e la disposizione delle ossa degli arti, possano conferire un vantaggio permanente alle atlete transgender.

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Nonostante il divieto, l’UCI ha ribadito che il ciclismo è uno sport aperto a tutti, comprese le persone transgender, e le incoraggia a partecipare a questo sport. L’UCI rispetta e supporta pienamente il diritto delle persone di scegliere il sesso che corrisponde alla loro identità di genere, indipendentemente dal sesso assegnato alla nascita. Tuttavia, l’UCI ritiene che l’imperativo di garantire pari opportunità tra tutti i partecipanti alle competizioni ciclistiche non permetta attualmente alle atlete transgender di partecipare alle categorie femminili.

La decisione dell’UCI è stata presa durante una riunione straordinaria del Comitato direttivo il 5 luglio, a seguito di un seminario sull’argomento tenutosi il 21 giugno. L’UCI ha anche citato un documento redatto dal loro direttore medico Xavier Bigard, che riporta le attuali conoscenze sugli effetti del trattamento per il cambio di genere sui marcatori di prestazione nelle cicliste transgender, aggiornato a maggio 2023.

Simone
Simone Rogini

Appassionato di avventura e sport all'aria aperta. La sua bicicletta, una Graziella modificata e fatta in casa. Una bicicletta versatile che, come il suo proprietario, trascende ogni tipo di attività. Viaggiatore di lungo corso (Parigi-Città del Capo, Great Divide, tour delle Dolomiti...), Simone può anche essere visto sulle strade della pianura Padana con i panni dell'avventuriero urbano. Giornalista e autore, su questo blog condivide le sue esperienze e il suo punto di vista sulle molteplici sfaccettature della cultura ciclistica.

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